
Il nome potrebbe trarre origine dalle caratteristiche del territorio, che, essendo così prossimo al Po, doveva essere ricoperto nel passato da una selva inestricabile di vegetazione fluviale: potrebbe derivare da "Spinada", da intendere come 'siepe di spini'. La sua esistenza è attestata dall'epoca medievale; vi si stabilì Cabrino Fondulo, che, con l'aiuto di Ugolino Cavalcabò (signore di Cremona, per un breve periodo), fu in grado di fondare un piccolo feudo; non pago di ciò, in seguito ordì un tranello (perpetrato nel castello di Maccastorna) nel quale caddero il suo protettore insieme con la famiglia: in questo modo riuscì ad ottenere il dominio su Cremona. Agli inizi del XV secolo il conte di Carmagnola ricevette dai Visconti l'ordine di invaderla e dopo poco lo stesso Fondulo la cedette ai Visconti per 40.000 fiorini d'oro. Agli inizi del XVI secolo subì devastazioni ad opera di soldataglie spagnole, francesi e lanzichenecche. Il campo detto "delle corse" fu teatro della reazione popolare ai soprusi, in ricordo della quale venne eretta una cappella. Al suo patrimonio storico-artistico appartiene la chiesa parrocchiale, dedicata a San Martino di Tours ed edificata nel XV secolo, nei pressi di una cappella del Duecento. La costruzione, più volte rimaneggiata e restaurata, ha una facciata progettata dall'architetto Venturini, nel 1909; all'interno si conservano alcune pregevoli opere d'arte, tra le quali una "Madonna del Rosario con Santi e fedeli", che risale alla seconda metà del XVI secolo.