Il comune di Spinadesco - Parrocchia San Martino vescovo in Spinadesco (CR)

Piazza della Chiesa, 1
26020 Spinadesco (CR)

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Comune di pianura, di cui si hanno notizie dal  periodo medievale e le cui principali attività economiche sono concentrate nei settori primario e  secondario. Gli spinadeschesi, il cui indice di vecchiaia è elevato, risiedono tutti nel capoluogo comunale, che presenta i caratteri dell'espansione  edilizia. Circondato da boschi di pioppi, il territorio,  dal profilo geometrico regolare e con variazioni  altimetriche quasi irrilevanti, si estende lungo un  terreno a forte pendenza, presso una rientranza che  il fiume Po ha creato nel corso dei secoli. Il centro  abitato, la cui pianta è di forma allungata, ha un  andamento plano-altimetrico decisamente pianeggiante.  Nello stemma comunale partito, concesso con Decreto del 1952, si raffigurano, in campo troncato di  azzurro e d'oro, un leone in posizione rampante e  un castello di pietra, merlato alla ghibellina e con  corona, posto a risaltare su sfondo argenteo.

Il nome potrebbe trarre origine dalle caratteristiche  del territorio, che, essendo così prossimo al Po,  doveva essere ricoperto nel passato da una selva  inestricabile di vegetazione fluviale: potrebbe derivare da "Spinada", da intendere come 'siepe di  spini'. La sua esistenza è attestata dall'epoca medievale; vi si stabilì Cabrino Fondulo, che, con  l'aiuto di Ugolino Cavalcabò (signore di Cremona,  per un breve periodo), fu in grado di fondare un  piccolo feudo; non pago di ciò, in seguito ordì un  tranello (perpetrato nel castello di Maccastorna) nel  quale caddero il suo protettore insieme con la  famiglia: in questo modo riuscì ad ottenere il dominio su Cremona. Agli inizi del XV secolo il conte di  Carmagnola ricevette dai Visconti l'ordine di invaderla e dopo poco lo stesso Fondulo la cedette ai  Visconti per 40.000 fiorini d'oro. Agli inizi del XVI  secolo subì devastazioni ad opera di soldataglie  spagnole, francesi e lanzichenecche. Il campo detto  "delle corse" fu teatro della reazione popolare ai  soprusi, in ricordo della quale venne eretta una  cappella.  Al suo patrimonio storico-artistico appartiene la  chiesa parrocchiale, dedicata a San Martino di  Tours ed edificata nel XV secolo, nei pressi di una  cappella del Duecento. La costruzione, più volte  rimaneggiata e restaurata, ha una facciata progettata dall'architetto Venturini, nel 1909; all'interno si conservano alcune pregevoli opere d'arte,  tra le quali una "Madonna del Rosario con Santi  e fedeli", che risale alla seconda metà del XVI  secolo.
Cristo è il centro. Cristo è il riferimento fondamentale, il cuore della Chiesa.
Senza di Lui, Pietro e la Chiesa non esisterebbero né avrebbero ragion d’essere
(Papa Francesco)
Sito in costruzione
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